Il Mont Ventoux è un massiccio isolato delle prealpi Provenzali, a nord di Carpentras.

I paesi più vicini sono Bedoin, Malaucène e Sault da cui partono le tre ascensioni che conducono alla cima del monte, posta a 1912 mslm. I tre percorsi, asfaltati e ampi, si snodano rispettivamente lungo il versante ovest, nord ed est e permettono in 21-25 km di raggiungere il sommet del “monte calvo”, così chiamato per l’assenza di vegetazione che rende la sua cima bianca e petrosa.

Le teorie sull’origine del nome della montagna ne mettono in luce due delle caratteristiche principali: da un lato la provenienza del toponimo sembra ovvia, essendo la cima del Ventoso percorsa violentemente da venti marittimi e dal Maestrale, dall’altro potrebbe derivare dal termine pregallico ventur, “colui che si vede da lontano”, risultando il massiccio visibile in modo distinto dai territori circostanti.

Il paesaggio della cima spoglia e arida del Monte Ventoso è entrato nell’immaginario collettivo grazie al ciclismo.

Quella del Mont Ventoux è infatti una delle salite più dure e iconiche del Tour de France, ma gare ciclistiche che comprendono questa ascesa sono organizzate già all'inizio del '900.

Il cicloturismo costituisce oggi una risorsa fondamentale per questo territorio. Ogni giorno centinaia di ciclisti affrontano la difficile ascesa o addirittura le tre ascese insieme (per un totale di 137 km e 4400 metri di dislivello), per entrare a far parte del Club des Cinglés du Mont-Ventoux. Non solo nei giorni delle competizioni dunque il monte risuona di catene, freni, borracce e respiri affannati.

SOMMET DU VENTOUX

SUONI DELLA SETE

Nel paesaggio arido della cima del Monte Ventoso sul versante est è posta l’unica fontana di acqua potabile, la Fontaine de la Grave, da cui stilla un flebile rivolo d’acqua. Nel riempire la mia borraccia ho trovato in questa una interessante gamma sonora. Ho composto una scala di 12 suoni e l’ho utilizzata per realizzare una melodia.

Il racconto di Petrarca raccolto nell'epistola Ascesa la Monte Ventoso è stato preso a simbolo dell’invenzione del paesaggio come concetto moderno.

Nonostante la scalata rappresenti in realtà un percorso spirituale, è interessante notare come gli stimoli sensoriali narrati nel testo riflettano lo scarto tra reale e simbolico. Se la prima parte del testo è incentrata su un paradigma visivo, sulla cima del Ventoso, dopo la lettura di un passo delle Confessioni di Sant’Agostino “la dimensione visiva muta in quella sonora, in totale assenza di sonorità.

Petrarca si rifugia in un silenzio meditativo, in una contemplazione interiore, che lo accompagnerà per tutta la discesa. L'esplorazione di questo luogo è iniziata da questo silenzio, dalla volontà di raccontare come è oggi questa discesa, laddove sulla cima del monte non si riceve più la parola, ma la si può emettere con antenne alte quasi cento metri.

MONTONI (-- --- -. - --- -. ..)

L' AURA

Percorrendo il territorio attorno a Vaucluse non è difficile imbattersi in suoni che evocano il passato e la storia letteraria di questi luoghi. In questo caso è una voce anonima a risuonare in modo sorprendente nella chiesa di Notre Dame di Fontaine-de-Vaucluse (XI sec), dove Petrarca ha trascorso sedici anni della sua vita, accanto alle acque chiara et fresche della Sorgue.